LINGUA EMILIANA

LA LINGUA EMILIANA ESISTE?

Lingua emiliana o dialetto emiliano? L’emiliano (emilian o, altrove, emigliân) è riconosciuto come lingua dall’International standard organization (Iso), da Wikipedia e dai più autorevoli database linguistici internazionali. Di essi, Multitree ed Ethnologue lo separano dal romagnolo in base alle attuali norme Iso, Glottolog individua il languoide “emiliano" all’interno del continuum emiliano-romagnolo, mentre Linguasphere riporta ancora la precedente denominazione di lingua emiliano-romagnola. In queste raccolte i dialetti del Piacentino vengono catalogati sotto la dicitura Western Emilian(o), un complesso di varietà dell’Emilia occidentale.

A classificare l’emiliano come lingua – autonoma dal romagnolo – è anche l’Atlante mondiale delle lingue in pericolo redatto dall’Unesco: l’agenzia dell’Onu lo annovera tra gli idiomi decisamente minacciati dal pericolo di estinzione e che per questo meritano di essere tutelati.

La denominazione di lingua emiliana o emiliano-romagnola, e non dialetto, è ricorrente anche tra diversi studiosi stranieri, che non a caso la ascrivono al gruppo delle lingue gallo-italiche.

Scansione dell'Atlante mondiale delle lingue in pericolo, con l'emiliano in evidenza
La lingua emiliana sul sito dell’Atlante mondiale delle lingue in pericolo dell’Unesco.

Mappa delle lingue europee secondo Jakub Marian.
Il linguista ceco Jakub Marian è solito indicare la lingua emiliano-romagnola nelle sue mappe.

LA DENOMINAZIONE DELL’EMILIANO IN ITALIA

Tuttavia, la definizione prevalentemente in uso nel mondo accademico italiano è quella di dialetto emiliano. “Dialetto” è infatti un termine indifferentemente impiegato per sistemi linguistici di livello locale, provinciale o regionale e con diverse accezioni. Va precisato che, in questo caso, con il termine “dialetto” non si intende una varietà, cioè una forma, regionale della lingua italiana, bensì un sistema linguistico direttamente derivato dal latino e che esisteva prima ancora dell’emergere della lingua nazionale.

Le università italiane, dunque, riconoscono che il gruppo dei dialetti di tipo emiliano non discende dal toscano letterario del XIV secolo, la base della lingua italiana, ma che come il toscano ha origine dal latino. Quindi anche per i glottologi del nostro paese l’emiliano non è il modo di parlare l’italiano tipico dell’Emilia, ma un sistema linguistico separato che è subalterno, cioè gerarchicamente inferiore, all’italiano solo dal punto di vista dell’utilizzo e del prestigio sociale o letterario. Ancora, l’accademia in Italia adopera “dialetto” per indicare qualunque lingua contrapposta a quella nazionale.

Mappa dialettale d'Italia secondo G. B. Pellegrini
La mappa dei dialetti d’Italia nota come “Carta del Pellegrini".

UNA LINGUA NON RICONOSCIUTA

Mappa delle lingue europee pubblicata dal Guardian
Nell’albero delle lingue indoeuropee del quotidiano britannico The Guardian figura l’emiliano

L’emiliano, tuttavia, non è ufficialmente riconosciuto né dalla Regione Emilia-Romagna, né dello Stato italiano. Eppure, in base alla Carta europea delle lingue regionali e minoritarie può essere registrato come lingua a tutti gli effetti. Tale trattato è stato sottoscritto a Strasburgo nel 1992, entrato in vigore nel 1998, firmato dall’Italia nel 2002 ma mai ratificato.

Inoltre, l’emiliano è privo di una forma standard e perciò i parlanti ancora faticano a percepirlo come un’unica entità linguistica. Le variazioni tra una varietà e l’altra sono evidenti se si confrontano quelle più occidentali e quelle più orientali dell’area linguisticamente emiliana: esempio lampante è proprio il dialetto piacentino, in contatto in misura maggiore o minore, a seconda delle zone, con le lingue lombarda, ligure e piemontese.

La mancanza di una standardizzazione e la sopravvivenza di numerosi dialetti, dovuta a fattori storici, per i linguisti non sono motivazioni sufficientemente valide per escludere l’adesione ad un sistema comune che, secondo alcuni studiosi, si rintraccia anche oltre i confini regionali (a tal proposito, l’appartenenza di certi dialetti delle province di Pavia e Mantova alla lingua lombarda o emiliana è disputata, ma lo stesso piacentino è in una posizione di crocevia linguistico che lo rende non dissimile dai sopracitati dialetti della Lombardia meridionale). D’altra parte, oggi le variazioni geografiche non sono considerate un fattore d’intralcio al riconoscimento di una lingua. Al contrario, vengono accettate nelle lingue regionali di recente normazione proprio allo scopo di rispettare le peculiarità dei dialetti locali.

Scansione di un testo universitario in catalano sulla lingua emiliana
La lingua emiliana in un documento dell’università spagnola di Lerida, redatto in catalano.